L’horse watching (o horsewatching) è un’attività ricreativa e di osservazione della natura in cui le persone si dedicano all’osservazione dei cavalli allo stato brado nel loro ambiente naturale.
Al contrario del bird watching è un passatempo ancora non molto diffuso, anche se con l’avvento delle nuove tecnologie applicate agli smartphone, sta diventando sempre più “inconsapevolmente” popolare per gli appassionati naturalisti e amanti della natura in generale di viaggi, travel blogger e nomadi digitali.
Abbiamo consultato la TRECCANI.
OSSERVARE: v. tr. [dal lat. observare, comp. di ob– e servare «serbare, custodire, considerare»] (io ossèrvo, ecc.).
Durante le riaperture estive delle varie fasi pandemiche, numerosi gli avvistamenti sulla piana di Campo Imperatore, alle pendici del Gran Sasso diventata metà frequentatissima anche da parte di diversi influencer e personaggi famosi.
Molto attenzione fu scatenata dal cantante ULTIMO che fece vari post a tema cavalli liberi. Erano proprio i nostri CAITPR.
Ecco alcune informazioni chiave sull’horse watching:
- Obiettivo: lo scopo principale dell’horse watching è osservare i cavalli nel loro ambiente naturale. Gli appassionati cercano di avvistare diverse mandrie/armenti e possono anche prendere appunti, scattare fotografie o registrare i loro avvistamenti identificando i principali comportamenti che caratterizzano la vita del gruppo.
- Strumenti: gli strumenti essenziali per l’horse watching includono un semplice binocolo o un telescopio ormai digitali, macchinette semi-professionali o meglio ancora reflex professionali che consentono di vedere meglio gli animali in lontananza. Una guida sulle razze può essere utile per riconoscere i cavalli avvistati e studiare contenuti. Anche gli smartphone di ultima generazione possono rivelarsi funzionali nelle riprese a breve distanza.
- Località: l’horse watching può essere praticato in una varietà di ambienti tra i quali parchi, riserve naturali, boschi, zone umide, laghi e zone montane o collinari di libero accesso. Ogni habitat può ospitare diverse razze di cavalli ed asini, quindi la scelta della località influisce sulla diversità degli avvistamenti.
- Comunità e conservazione: esiste una vivace comunità di appassionati di horse watching. In Italia, i primi ad essere protagonisti di questo genere di attività furono i cosiddetti “cavalli selvaggi dell’Aveto“. Evelina Isola, naturalista, co-fondatrice e responsabile delle escursioni e dei monitoraggi del Progetto, ha organizzato molte attività condividendo informazioni relative alla capacità di adattamento davvero molto interessanti. Questa passione per i cavalli spesso si traduce in un impegno per la conservazione degli habitat naturali e delle biodiversità ad essi connessi.
- Benefici per la salute psico-fisica: l’horse watching al pari del più noto bird-watching è noto anche per i suoi benefici per la salute, poiché offre un’opportunità di connessione con la natura, riduce lo stress e promuove il benessere generale.
In sintesi, l’horse watching è una meravigliosa attività che consente alle persone di immergersi nella bellezza della natura, di apprezzare habitat incontaminati e di sviluppare una maggiore consapevolezza dell’ambiente che li circonda.
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NECESSARIA PRENOTAZIONE: NUMERO MINIMO PARTECIPANTI 7 PERSONE
Per sensibilizzare le persone a determinati argomenti come la salvaguardia della Biodiversità è necessario uno sforzo divulgativo mai ovvio.
Le sessioni di “horse watching” si concludono nell’arco di singole giornate e sono aperte a tutti. La prenotazione è necessaria per ottimizzare il target in base alle diverse possibilità di “osservazione” delle mandrie.
ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI
SE VI TROVATE ALL’AQUILA e volete approfittare di tante offerte tecniche strepitose, potete visitare SURVIVOR AQ e avvalervi della competenza di Fabrizio Tremante in Corso Federico II (info mobile: +39 3471865481).
APPROFONDIMENTI
Per gli appassionati delle lunghe passeggiate segnaliamo una new entry nei cosiddetti CAMMINI D’ITALIA.
Il Cammino del Gran Sasso è un’ottima occasione per stabilire una connessione con la natura davvero intensa.
UN PROGETTO MOLTO MOLTO INTERESSANTE DALL’EUROPA ALL’ITALIA
Il rewilding è un approccio progressivo alla conservazione.
Si tratta di lasciare che la natura si prenda cura di se stessa, consentendo ai processi naturali di modellare la terra e il mare, riparare gli ecosistemi danneggiati e ripristinare i paesaggi degradati.
Attraverso il rewilding, i ritmi naturali creano habitat più incontaminati e favoriscono la conservazione della biodiversità. Quando gli ecosistemi funzionano correttamente senza enormi impatti antropici, garantiscono beni e servizi insostituibili che consentono agli esseri viventi di prosperare (esseri umani compresi).
Questi cosiddetti servizi eco-sistemici sono studiati dalle scienze economiche e ambientali, poiché le loro definizioni e valutazioni sono utili per capire come le risorse naturali dovrebbero essere gestite al meglio per non perdere o compromettere questi servizi fondamentali per un futuro sostenibile.
COSA SUCCEDE NELL’APPENNINO CENTRALE
Vengono organizzate delle escursioni per familiarizzare meglio con il paesaggio e la biodiversità dell’Appennino centrale.
Ci sono opportunità economiche legate al rewilding. La crescente popolarità globale del turismo basato sulla natura dimostra questo potenziale.
Aiutare la natura a ricostituirsi può condurre verso economie su piccola scala e sostenibili nell’Appennino centrale.
Le aree protette:
- Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
- Parco Nazionale della Maiella
- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
- Parco Regionale Velino Sirente
- Riserva Naturale Monte Genzana Alto Gizio
- Riserva Naturale Montagne della Duchessa
- Riserva Naturale Abetina di Rosello
- Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo
Per approfondire puoi visionare gli scatti di MARTA FUSETTI su instagram.