The Nature Restoration: finalmente è legge!

by PASSIONECAITPR

Il 12 luglio 2023, finalmente l‘Unione Europea ha detto sì alla cosiddetta “NATURE RESTORATION LAW“.

Approvato il testo della Nature Restoration Law, che prevede il ripristino del 20% degli ecosistemi degradati entro il 2030.

<<Nonostante le iniziative internazionali e dell’UE, la perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi proseguono a un ritmo allarmante, danneggiando le persone, l’economia e il clima. Ciò è ampiamente documentato, in particolare nelle relazioni del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) e della piattaforma intergovernativa di politica scientifica per la biodiversità e i servizi eco-sistemici, nella relazione sui progressi verso il conseguimento degli obiettivi di Aichi e nel documento Economics of Biodiversity: The Dasgupta Review>>.

Inizia così la relazione che introduce il testo integrale della LEGGE SUL RIPRISTINO DELLA NATURA.

Moltissimi e molto interessanti gli spunti di riflessione.

La Nature Restoration Law è una delle proposte più importanti del Green Deal Europeo che prevede operazioni specifiche per migliorare e ripristinare gli habitat e tutelare la biodiversità.  

Finalmente… è il caso di dire!

TESTO APPROVATO DAL PARLAMENTO EUROPEO

Molto interessante l’approfondimento curato da IUCN, l’unione Internazionale per la Conservazione della Natura, la cui visione prevede vivere in un mondo che apprezza e conserva la natura.

La proposta aggiunge un nuovo livello di forza giuridica agli sforzi di conservazione e restauro in tutta Europa

I precedenti tentativi di aumentare il ripristino sono falliti, sia nella strategia dell’UE per la biodiversità fino al 2020 che nel piano strategico globale per la biodiversità fino al 2020. La legge avrà implicazioni significative anche al di fuori dell’UE.

L’odierna legge sul ripristino della natura ha preparato il terreno affinché l’UE diventi un leader nei negoziati quadro sulla biodiversità globale nell’ambito della Convenzione sulla diversità biologica“, ha affermato Alberto Arroyo Schnell, responsabile della politica e del programma presso l’IUCN Europa. “Il mondo ha bisogno di un ripristino della natura su larga scala per affrontare la perdita di biodiversità e ridurre gli impatti del cambiamento climatico“.

L’obiettivo generale della legge è ottenere un recupero continuo, a lungo termine e sostenuto delle aree terrestri e marine ricche di biodiversità e aumentare la mitigazione e l’adattamento climatico attraverso il ripristino. 

Le soluzioni basate sulla natura dovrebbero essere una pietra angolare di questi sforzi in futuro e l’IUCN è pronta a fornire competenze a tutte le parti interessate con la progettazione e l’attuazione di progetti di restauro.

La Commissione ha fissato un obiettivo generale per ripristinare il 20% della superficie terrestre e marittima dell’UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050.

All’interno di tale obiettivo, devono essere ripristinati 25.000 km di fiumi a flusso libero e un obiettivo per invertire il declino del popolazioni di impollinatori, entrambi entro il 2030.

Anche gli obiettivi di ripristino dell’ecosistema agricolo sono positivi: aumentare la quota di elementi paesaggistici ad alta diversità nei terreni agricoli e il carbonio organico del suolo, nonché obiettivi per aumentare le popolazioni di farfalle, insetti e uccelli delle praterie.  

Tuttavia, le misure di ripristino delle torbiere devono essere chiaramente definite per garantire un ripristino della natura efficace e duraturo. 

L’IUCN spera che la proposta non solo sia approvata ma anche migliorata dal Parlamento europeo e dagli Stati membri per garantire una legislazione tempestiva e applicabile. 

Nel bel mezzo di una perdita di biodiversità senza precedenti, il ripristino dell’ecosistema non può aspettare.

Per ulteriori informazioni in merito è possibile contattare Edel Shanahan, Policy and Communications Officer, IUCN Europe, che ringraziamo per la cortese disponibilità.


LA DOMANDA SORGE SPONTANEA

Ma si può parlare di pericolo di estinzione per il CAITPR, Cavallo Agricolo Italiano di Tiro Pesante Rapido?

La risposta è sicuramente NO, il CAITPR non è una razza in pericolo di estinzione.

Ovviamente prima di fare affermazioni così decise abbiamo consultato moltissimi esperti in materia e ancor prima moltissime pubblicazioni ufficiali.

Tanto per iniziare l’invito è quello di approfondire un articolo che avevamo pubblicato alcuni mesi fa che ben delinea, attraverso la letteratura i criteri espressi dalla FAO nelle linee guida secondo cui una determinata specie o una specifica razza possa essere definita realmente “IN VIA DI ESTINZIONE“.

Se ti interessa approfondire ecco qui l’articolo completo.

Ad ogni modo, in sintesi nelle linee guida emanate dalla FAO una razza viene definita NON A RISCHIO se la stessa annovera un totale di femmine e maschi riproduttori maggiore rispettivamente di 1000 e 20; ovvero razza con popolazione complessiva di circa 1000 animali, in aumento e con una percentuale di femmine allevate in purezza pari a circa il 100%.

Detto e premesso questo già abbiamo fugato ogni dubbio.

Ad ogni modo per eccesso di zelo, abbiamo spulciato tra i documenti di IUCN e abbiamo trovato un interessante pubblicazione circa la cosiddetta RED LIST made in Italy che ben delinea gli organismi e le specie che possono essere considerate realmente in via d’estinzione nel nostro paese.

Ma qual è la differenza tra rischio di estinzione e rischio di abbandono?

Il fulcro della questione sta in questi termini ed è sicuramente il caso di approfondire.

RESTA CONNESSO SU PASSIONECAITPR E CONTINUA AD APPROFONDIRE L’ARGOMENTO!

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