Le specie zootecniche a limitata diffusione sono un bene da preservare

by PASSIONECAITPR

Le specie zootecniche a limitata diffusione sono un bene da preservare. La strada è in salita se si pensa che in alcuni casi possiamo addirittura considerarle vere e proprie “reliquie” da tutelare.

Oggi più che mai è fondamentale salvaguardare le specie zootecniche a diffusione limitata.

Nel vasto panorama dell’agricoltura e della zootecnia, vi sono tesori nascosti che rischiano di scomparire nell’ombra delle specie più diffuse e commercialmente più produttive.

Queste specie, a limitata diffusione, rappresentano un patrimonio genetico prezioso che richiede attenzione e custodia per non essere irrimediabilmente perdute.

Parliamo delle cosiddette “razze autoctone“.

Una razza autoctona, in termini zootecnici, fa riferimento a una popolazione animale che si è sviluppata in un determinato ambiente geografico attraverso processi di selezione naturale e, in alcuni casi, di intervento dell’uomo.

Queste razze si sono adattate alle specifiche condizioni ambientali e culturali nelle regione in cui si sono sviluppate e sono spesso parte integrante della tradizione agricola rurale locale.

Le razze autoctone possono differire notevolmente nelle loro caratteristiche fisiche, come dimensioni, colore, struttura e adattamento al clima locale. Tra le razze autoctone annoveriamo bovini, suini, ovini, caprini, equini e altre specie animali domestiche.

Queste popolazioni hanno spesso una lunga storia all’interno delle comunità locali per scopi come la produzione di latte, lana o lavoro agricolo attrazione animale, etc.

La conservazione delle razze autoctone è di fondamentale importanza per preservare la biodiversità genetica e garantire la resilienza di “modelli sostenibili” di agricoltura in aree marginali.

Le razze autoctone possono anche rappresentare un importante patrimonio culturale e storico per le comunità locali.


Il ruolo cruciale della zootecnia nell’evoluzione della società

La zootecnia, intesa come scienza che si occupa della selezione e dell’allevamento degli animali domestici, ha da sempre giocato un ruolo cruciale nell’economia delle società umane.

Tuttavia, con il passare del tempo e l’avvento delle pratiche agricole intensive, molte specie animali hanno subito una perdita significativa di diversità genetica. Questo fenomeno è stato alimentato dalla preferenza verso razze più produttive e adatte alle esigenze del mercato, a discapito di quelle meno diffuse.

È molto importante sottolineare che la diversità genetica è fondamentale per la resilienza delle popolazioni animali ai cambiamenti climatici e ad altri stress ambientali.

Le specie zootecniche a limitata diffusione, spesso adattate a specifici contesti ambientali e culturali, possono risultare risorse genetiche uniche e preziose per affrontare le sfide future.

Il dictat dell’Unione Europea è “tutelare” la Biodiversità arrestandone la perdita

Il Regolamento Europeo 1012/2016 stabilisce al considerando 22 che […] “gli allevatori dovrebbero avere il diritto di elaborare e attuare un programma genetico per finalità proprie, senza che il programma in questione debba essere approvato dalle autorità competenti.

Fondamentale che suddetti programmi di conservazione non pregiudichino ovviamente un programma genetico già approvato per la medesima razza.

Razze antiche di bovini, come la Maremmana in Toscana, la Burlina in Veneto o la Cabannina in Liguria, si sono adattate a vivere in ambienti difficili contribuendo alla salvaguardia dei pascoli tradizionali nelle aree rurali.

Le specie zootecniche a limitata diffusione sono un bene da preservare.

Allo stesso modo, razze autoctone di suini, equini, ovi-caprini e avicoli rappresentano un serbatoio genetico prezioso.

Valorizzarlo potrebbe migliorare la resistenza agli agenti patogeni e/o contribuire all’adattamento di alcune specie a nuove condizioni ambientali.

L’importanza della complementarietà nei pascoli è solo uno degli esempi concreti che tutelano i territorio di matrice rurale.

Il pascolo complementare di bovini e cavalli può portare una serie di benefici significativi sia per gli agricoltori che per l’ambiente, contribuendo alla sostenibilità e alla resilienza delle pratiche agricole e dei paesaggi rurali.

Nonostante il loro valore intrinseco, molte di queste specie zootecniche risultano a rischio di “abbandono“.

Le specie zootecniche a limitata diffusione sono un bene da preservare.

La concorrenza delle razze più produttive e le politiche agricole spesso poco favorevoli sono solo alcune delle minacce che i processi di conservazione subiscono.

Pertanto, è fondamentale adottare misure concrete per preservare e promuovere la diversità genetica nelle specie zootecniche a limitata diffusione.

Ciò può essere realizzato attraverso programmi di conservazione improntati sulla conservazione delle razze minacciate.

Non di minore importanza sarebbe prevedere l’incentivazione degli agricoltori a mantenere e valorizzare le razze autoctone.

Importante coinvolgere i media e sensibilizzare l’opinione pubblica

Importante oltre che sostanziale sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della conservazione della biodiversità zootecnica e promuovere il consumo responsabile di prodotti derivati dalle razze autoctone.

Solo attraverso un impegno collettivo e una maggiore consapevolezza possiamo garantire che questi tesori zootecnici vengano preservati per le generazioni future.

Importante per contribuire tutti insieme alla sostenibilità ambientale del nostro pianeta.

Spopolamento delle aree rurali marginali: una crisi silenziosa che minaccia il tessuto sociale ed economico

Nel cuore delle campagne, lontano dai riflettori urbani, un problema crescente sta minando il tessuto stesso delle comunità rurali: lo spopolamento delle aree rurali marginali.

Questa crisi silenziosa sta lasciando un’impronta indelebile sul paesaggio e sull’identità delle regioni rurali. Le conseguenze socio-economiche si estendono purtroppo ben oltre i confini geografici delle campagne.

La rete sociale e comunitaria si sgretola a poco a poco. Il declino demografico ha un impatto diretto sull’agricoltura e sull’economia rurale.

Affrontare il problema dello spopolamento delle aree rurali marginali richiede un approccio olistico e coordinato. Le comunità locali hanno un ruolo determinate.

È essenziale investire per migliorare la qualità della vita nelle regioni rurali.

PASSIONECAITPR consiglia: fotografa la Biodiversità

Fondamentale creare opportunità economiche sostenibili per incentivare i giovani a rimanere nelle loro comunità d’origine e per attrarre nuovi residenti.

Ma al di là delle soluzioni pratiche, è cruciale riconoscere il valore intrinseco delle comunità rurali marginali e il loro contributo alla diversità culturale e ambientale del nostro paese.

Solo preservando e valorizzando le radici rurali possiamo sperare di invertire il corso di questa crisi e garantire un futuro prospero per tutte le regioni del nostro paese.

In questo scenario siamo orgogliosi di sottolineare che PASSIONECAITPR (Ente Selezionatore riconosciuto) ha raccolto l’invito dell’Unione Europea e prosegue tenacemente con le proprie attività progettuali volte alla conservazione della razza “CAITPR” – Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido e alla Biodiversità in generale.

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